venerdì 8 febbraio 2008

le passioni...quando ho scoperto pablo neruda

...aria della notte...
La fragile scrittura dell’inizio
Il fremere dell’aria
Le vene nell’aria
L’infinito guardare
Lo sguardo infinito
Il suggello del silenzio
sulle labbra
Il caldo vino delle parole
L’angolo prima colmato di vuoto
Il passo che risponde
Lo sconvolto volteggiare delle dita
Il tatto
del respiro
Le notti di veglia
L’ardore insonne
L’arena che
s’infiltra e ricade
L’agognato rumore che scivola sotto la porta

...il tuo sorriso...
Toglimi il pane, se vuoi, toglimi l'aria, ma non togliermi il tuo sorriso.
Non
togliermi la rosa, la lancia che sgrani, l'acqua che d'improvviso
scoppia nella
tua gioia, la repentina onda d'argento che ti nasce. Dura
è la
mia lotta e torno
con gli occhi stanchi, a volte, d'aver visto la
terra che
non cambia, ma
entrando il tuo sorriso sale al cielo
cercandomi ed apre per
me tutte le porte
della vita. Amor mio, nell'ora
più oscura sgrana il tuo
sorriso, e se
d'improvviso vedi che il mio
sangue macchia le pietre della
strada, ridi, perché
il tuo riso sarà per
le mie mani come una spada fresca.
Vicino al mare,
d'autunno, il tuo
riso deve innalzare la sua cascata di
spuma, e in primavera,
amore,
voglio il tuo riso come il fiore che
attendevo, il fiore azzurro, la rosa
della mia patria sonora. Riditela della
notte, del giorno, della luna,
riditela
delle strade contorte dell'isola,
riditela di questo rozzo
ragazzo che ti ama,
ma quando apro gli occhi e
quando li richiudo,
quando i miei passi vanno, quando
tornano i miei passi,
negami il pane,
l'aria, la luce, la primavera, ma il tuo
sorriso mai, perché
io ne
morrei.
...luz de dia...

Perduti nella nebbia

il colibrì e la sua amante.

Due pietre scagliate dal desiderio

s’incontrano nell’aria.

È viva la ginestra, arde nella nebbia,

abitata.


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