giovedì 24 gennaio 2008

ustioneeeeee e masochismo

....direi di entrare immediatamente nel vivo del discorso e visto che si parla di cose lascive...userò una fonte scientifica oggettiva e seria...perchè basta da sola ;)

Il masochismo è quella forma di sessualità umana consistente nel desiderio di subire dolore fisico o umiliazioni, dal quale il soggetto che vi si sottopone si aspetta di conseguire un appagamento emotivo o sessuale. Tradizionalmente considerato in combinazione con il sadismo è chiamato sadomasochismo. Il termine deriva dallo scrittore austriaco Leopold von Sacher-Masoch, autore del romanzo Venere in pelliccia, ove si descrive proprio una relazione di tipo masochistico.
Considerata una parafilia solo nei casi in cui la ricerca del dolore è l'unica forma di sessualità, o comunque l'unica forma di sessualità che permette il raggiungimento del piacere fisico...
...e detto così sembra una perversione mentale ma esiste una spiegazione fisiologica del masochismo...
Considerato come fenomeno non patologico, il masochismo viene comunemente spiegato come la condizione di chi vive il dolore come accentuazione del piacere; non necessariamente però il piacere conseguito consiste nell'eccitazione e nell'orgasmo, che spesso, anzi, sono vissuti dal soggetto masochista come il conclusivo momento di distensione e di abbandono, successivo però e non strettamente conseguente alle pratiche masochistiche di cui egli è stato vittima.
Le spiegazioni scientifiche si basano su livelli diversi, principalmente i recettori del dolore e del piacere sono gli stessi, mandando segnali diversi in base alla forza con cui vengono sollecitati. Una carezza ed uno schiaffo mettono in campo gli stessi recettori, uno schiaffo ovviamente solleciterà gli stessi in maniera maggiore, lasciandoli ad una soglia più alta. Una carezza successiva verrà percepita in maniera più forte e con maggiore intensità.
Il dolore fa produrre al cervello endorfine, che poi restano in circolo dando una sensazione di euforia. Queste sensazioni in aggiunta allo stato mentale che si crea con il partner rendono il dolore un piacere da assaporare e vivere. Ovviamente questo in un rapporto consensuale e vissuto liberamente.
Occorre anche ricordare, in questa sede, che il termine masochismo è usato, per estensione, per descrivere tutte quelle condizioni soggettive in cui l'essere umano si trova a vivere passivamente, senza reagire o reagendo in modo non determinato e assertivo, una azione o comportamento altrui che genera sofferenza.
e io direi allora che in fondo siamo tutti masochisti...
Psicologia del masochismo
Psicologicamente, il masochismo (e il sadismo) derivano da una fissazione alla fase anale dello sviluppo della personalità. Il classico masochista secondo l'interpretazione freudiana ha alle spalle una figura materna amorevole, sì, ma distaccata, poco affettuosa, intransigente e/o dispotica, per cui da bambino giunge ad associare l'amore per lui, in mancanza di altre manifestazioni esteriori, all'atto della punizione o umiliazione, impartitagli "per il suo bene". Questo vissuto riemerge nel momento dell'innamoramento e dell'amore da adulti, e porta il masochista ad interpretare le punizioni dell'altro come segni tangibili del suo amore per lui e quindi, nonostante il dolore e l'umiliazione, piacevoli in sé.
Secondo la psicoterapia dialettica il masochismo, soprattutto nella sua variante di masochismo morale, dipende dall'interiorizzazione della punitività del super-io familiare e sociale, che non tollera la separazione, l'autonomia, il "tradimento" di un membro del suo gruppo. Il senso di colpa del soggetto si muta in masochismo morale laddove il conflitto fra dipendenza e individuazione si struttura in modo poco o punto reversibile. Spesso i masochisti, nella vita di tutti i giorni, sono caratteri "forti", coscienti del loro valore e capaci di impegnarsi e farsi valere, nella vita lavorativa e sociale, senza problemi; il lato masochista emerge soltanto nell'intimità. Soltanto quando entrano in gioco i sentimenti e difendersi non è più necessario, perché chi si ha di fronte non è un estraneo ma l'amato, emerge il bisogno di "pagare" l'amore che si dà e si riceve, e di essere puniti.
....e di dice che chi fa da se fa per tre...strettamente connesso al masochismo esiste...
L'autolesionismo è un atto che implica il procurare, consciamente o meno, danni rivolti alla propria persona, sia in senso fisico che in senso astratto. Autolesionismo deriva dall'incrocio di due termini, uno di derivazione greca, il suffisso (αυτός=se stesso) ed uno di derivazione latina, il verbo laedere, che ha lo stesso significato del moderno vocabolo italiano: ledere, danneggiare.
...esso nasce solitamente come conseguenza di forti traumi, che possono essere nei casi peggiori: stupri, violenze o abusi. Tuttavia molto più spesso sono cause minori, ma più subdole, come l'incapacità a sfogare la propria rabbia, il senso di emarginazione e il forte senso di frustrazione.

...e ora forse mi chiederete: e questo cazzo c'entra con l'ustione? in realtà posso dirvi ke uno dei tanti modi in cui un masochista raggiunge il piacere è proprio subire il dolore tramite l'ustione...acqua calda, cera bollente...una candela accesa...

....come quindi non propinare una bella lezione sulle ustioni??!?!?!? la prima parte era troppo ludica ;) ....

L'ustione è una lesione dei tessuti tegumentari causata dall'esposizione del tessuto stesso a fonti termiche, a sostanze chimiche (causticazione) o a sorgenti elettriche. La profondità del tessuto e l'estensione della superficie corporea colpita determinano la gravità dell'ustione. I fattori eziologici possono essere esposizione a combustibili, agenti chimici, elettricità, sostanze ad alta temperatura; esposizione a raggi ultravioletti, fulmini, liquidi infiammabili; incidenti domestici.
In base alla profondità le ustioni possono essere suddivise in:
superficiali
profonde
a tutto spessore
Le ustioni superficiali o di I grado interessano solo l'epidermide. Le ustioni profonde o di II grado interessano l'epidermide e lo strato dermico del tessuto cutaneo. Le ustioni a tutto spessore o di III e IV grado interessano l'epidermide, il derma, il tessuto sottocutaneo e a volte il tessuto muscolare, i tendini e le ossa. Per quanto riguarda le ustioni di I e II grado, in esse una parte del tessuto epiteliale potrebbe rimanere integra e questo permette alla cute di rigenerarsi. Le ustioni a tutto spessore invece per guarire necessitano di un innesto cutaneo..
La sintomatologia locale si manifesta in relazione al grado di ustione:
nel I grado si ha la presenza di eritema
nel II grado si hanno grandi bolle caratteristiche, dette flittene, dovute all'edema
nel III grado si ha la presenza di tessuto necrotico senza circolazione sanguigna
nel IV grado si ha una vera e propria carbonizzazione dei tessuti (detta escara).
Per determinare la prognosi è importante valutare la percentuale di area interessata dall'ustione che in genere viene valutata con la "regola del 9". Quest'ultima assegna una percentuale ad ogni parte del corpo: 9% ad ogni arto superiore e alla testa; 18% ad ogni arto inferiore e alla parte anteriore o posteriore del tronco; alla parte genitale viene assegnato l'1%. Inoltre è importante tener conto anche della profondità dell'ustione, dell'età, della sede e della tipologia del trauma.
Il trattamento terapeutico in caso di soccorso sul luogo dell'incidente consiste:
nel raffreddare le zone interessate dall'ustione con acqua fredda, tranne nei casi di ustione da agente chimico;non usare ghiaccio , usare se a disposizione Gel alla melaleuca alternifolia (burn aid) nell'asportare gli indumenti;attenzione che gli indumenti non siano attaccati alla pelle;nel caso lasciare stare. nell'avvolgere con un lenzuolo la persona nel caso si tratti di un grande ustionato, chiamando il pronto intervento 118.
In generale, in caso di ustione si attuano terapia locale, medicazioni, trapianti di innesti cutanei. Possono servire trasfusioni ripetute di plasma.

...arrivati a questo punto potreste forse pensare che....tutto questo ha una qualche ragione seria d'essere...al di là dell'intellettualismo, io questo intervento l'ho iniziato prendendo spunto dal fatto che mi sn ustionata accidentalmente nel fare la doccia solare e volevo veramente limitarmi a quello...ma poi è totalmente degenerata...pensando a cose che avevano colipito già la mia fantasia, nel leggere questi articoli mi sn sentita di riportarli...perchè io ci ho passato su qualke ora a rifletterci...non trovate che la mente umana sia veramente qualcosa di eccezionale?...e che è proprio fisiologico essere messi in scacco dal proprio subconscio e dai nostri desideri, dalle reazioni strettamente anatomiche e meccaniche del nostro corpo?...la cosa mi lascia...scombussolata....

....direi di concludere con questa bellissima frase di Heinrich Heine...

"Che cos'è il piacere, se non un dolore straordinariamente dolce?"

ed ecco che tante parole nn hanno + senso di essere...perchè qualke grande ha già detto tutto :D

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